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Il lavoro da casa è spesso visto come un modo per essere sempre disponibili, ma per molte madri freelance italiane con Partita Iva, questa percezione nasconde una realtà molto più complessa. Recenti indagini mostrano che la scelta di intraprendere un percorso lavorativo autonomo non è solo una questione di comodità, ma un atto di coraggio. Con oltre 1100 madri intervistate, l’analisi condotta da Fiscozen ha messo in luce un quadro ricco di sfide e aspirazioni, dove il desiderio di autonomia si scontra con la dura realtà economica.
Le motivazioni dietro la scelta di diventare freelance
Molte madri che lavorano in proprio hanno compiuto questa scelta per un profondo bisogno di libertà. La maggior parte di loro ha tra i 30 e i 40 anni e non è alle prime armi nel mondo del lavoro. Queste professioniste cercano di bilanciare le loro responsabilità lavorative con quelle familiari, creando un equilibrio che richiede un impegno costante. La scelta di lavorare come freelance è spesso una risposta a un contesto economico incerto, dove la stabilità sembra essere un miraggio. La libertà di gestire il proprio tempo e le proprie priorità si traduce, però, in una serie di difficoltà quotidiane che queste madri devono affrontare.
Le difficoltà quotidiane delle madri freelance
Tra le principali preoccupazioni emerse dalla ricerca, l’incertezza economica si posiziona al primo posto, con un 28,3% delle madri che la segnalano come una difficoltà critica. Questo problema si aggrava ulteriormente nei periodi di inattività lavorativa, lasciando molte donne senza un sostegno economico adeguato. A seguire, ci sono le complicazioni legate agli imprevisti familiari, come malattie dei figli o chiusure scolastiche improvvise, che colpiscono il 20,5% delle intervistate. Queste situazioni rendono difficile per le madri mantenere una produttività costante, creando un ulteriore stress.
La ricerca di supporto e riconoscimento
Le madri freelance esprimono un forte bisogno di strumenti che possano rendere più sostenibile la loro scelta professionale. Tra le richieste più comuni, spicca l’introduzione di un sussidio per malattia o infortunio, citato dal 33,7% delle intervistate. Seguono la richiesta di maggiori agevolazioni economiche per le madri (30,2%) e un accesso migliorato ai servizi per l’infanzia (20,6%). Anche se il congedo di maternità è considerato importante, solo il 13,6% lo pone come priorità, segno che le esigenze attuali sono diverse e più complesse rispetto al passato.
Pregiudizi e stereotipi: una battaglia silenziosa
Un aspetto particolarmente doloroso è la questione dei pregiudizi. Una percentuale impressionante, l’86,2%, ha riferito di essere stata giudicata o sminuita per la propria scelta lavorativa. Le frasi ricorrenti come «Il tuo non è un vero lavoro» o «Facile così, guadagni molto lavorando poco» sono all’ordine del giorno. Questi commenti non solo feriscono, ma creano un clima di isolamento e incomprensione. Le madri freelance si trovano quindi a dover combattere non solo con le difficoltà lavorative, ma anche con una società che spesso non riconosce il valore del loro impegno.