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Il termine abuso edilizio non è definito in modo specifico da leggi o norme giuridiche, ma racchiude un insieme di violazioni alle normative urbanistiche ed edilizie. Questo concetto implica che chi commette tali infrazioni può essere soggetto a sanzioni variabili, che spaziano da multe amministrative a pene di natura penale.
In genere, l’abuso edilizio si manifesta attraverso la costruzione di opere senza le necessarie autorizzazioni, come il permesso di costruire o la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), oppure tramite modifiche sostanziali rispetto ai progetti approvati.
Le conseguenze dell’abuso edilizio
Una delle conseguenze più gravi legate all’abuso edilizio è l’emanazione di un ordine di demolizione da parte dell’autorità competente. Tale provvedimento può provenire sia dalla Pubblica Amministrazione, come il Comune, sia da un Giudice Penale in caso di accertamento di reati edilizi. È importante sapere che un ordine di demolizione può essere emesso in due situazioni principali.
Ordine di demolizione da parte della Pubblica Amministrazione
Quando un Comune accerta un abuso edilizio, avvia un procedimento di verifica che di solito inizia con un sopralluogo. Questo può essere effettuato d’ufficio o su segnalazione di terzi, come vicini di casa. A seguito di questo controllo, viene redatto un verbale che documenta la violazione. Se l’abuso viene confermato, l’amministrazione notifica al proprietario un ordine di demolizione, dando un termine di 90 giorni per rimuovere l’opera.
Se il termine non viene rispettato, il Comune può emettere una nuova ordinanza per la demolizione definitiva della costruzione abusiva. Questo ordine può anche essere trascritto nei registri immobiliari, permettendo all’ente di acquisire la proprietà dell’area interessata dall’abuso.
Ordine di demolizione da parte del Giudice Penale
Il Giudice Penale può emettere un ordine di demolizione come sanzione accessoria a una condanna per reato edilizio. Secondo l’articolo 31 del Testo Unico dell’Edilizia, se l’abuso edilizio è stato realizzato senza permesso o in totale difformità, il Giudice ha la facoltà di ordinare la demolizione. Tuttavia, l’emanazione dell’ordine penale non esclude che l’autorità amministrativa possa intervenire contemporaneamente.
Le implicazioni legali
È interessante notare che la natura giuridica dell’ordine di demolizione emesso dal Giudice è oggetto di dibattito: si discute se sia da considerarsi una sanzione penale o amministrativa. Questa distinzione è cruciale, poiché la qualificazione come sanzione penale potrebbe portare alla possibilità di estinzione della pena per prescrizione.
Inoltre, se il Comune non agisce dopo aver emesso un ordine di demolizione, la responsabilità di intervenire può ricadere sulla Regione o sul Prefetto, anche se questo è un evento piuttosto raro. Non di rado accade che l’abuso edilizio venga scoperto a distanza di anni dalla sua realizzazione, sollevando interrogativi sulla legittimità di un ordine di demolizione tardivo.
Possibilità di sanatoria
Se si riceve un ordine di demolizione, è possibile richiedere una sanatoria per l’abuso edilizio in qualsiasi momento. Questa procedura, prevista dall’articolo 36 del Testo Unico, permette di dimostrare che l’opera violativa è conforme alle normative vigenti. Anche se l’ordine è già stato notificato, il Comune non è obbligato a verificare la possibilità di sanatoria prima di procedere con il provvedimento di demolizione.
È fondamentale agire tempestivamente, soprattutto dopo la ricezione di un ordine di demolizione. Rivolgersi a un legale esperto è sempre consigliato per esplorare le possibili vie di ricorso e per richiedere la sospensione dell’ordine stesso, evitando così l’immediata esecuzione della demolizione.
In genere, l’abuso edilizio si manifesta attraverso la costruzione di opere senza le necessarie autorizzazioni, come il permesso di costruire o la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), oppure tramite modifiche sostanziali rispetto ai progetti approvati.0

